Prima di mettere un piede avanti, dai un’occhiata a terra: potresti scambiare un sentiero costellato di bucce di banane per un manto dorato.

Attese che la tempesta emotiva esplodesse in lei, liberando il pianto represso da decenni, ma non accadde nulla.

Una manciata di minuti che avrebbe trasformato la mia vita, quella di Gloria e di mio padre, ma non ero più sicuro fosse la cosa giusta.

L'animo femminile è un labirinto di passioni e pensieri. Secondo posto alla 5a edizione del Premio Letterario "Ricordando" (2015)

Ancora una caipirinha. Sarà la quarta bottiglia di Cachaça che apro, e mancano ancora due ore a mezzanotte.

Le tragiche omissioni di un colonnello in pensione

Lo stava giudicando. Come sempre. Il suo sguardo beffardo aveva un solo sottotitolo “Ma proprio a me un figlio così ignorante”. Questa...

Ricordare di dimenticare. Quando le rimpatriate diventano eventi da evitare.

Pensò al portafrutta frantumato, pensò al suo matrimonio, pensò alla sua maternità. Si domandò quando aveva cominciato a fallire...

Il “suo” prima erano le ginocchia sbucciate e un pallone da calcio sotto un piede. Ricordava bene quella giornata. Come avrebbe mai potuto d

La sua vita si era appena trasformata in nuova versione. Una nuova vita versione 2.0.

Serena guardò il marito “Sei sicuro che ci stavano aspettando?” sussurrò Filippo annuì mentre il sorriso si allargava e ....

Il giovane è al sicuro e osserva il mare in tempesta. Loro sono lontani parecchie miglia dal porto. Faranno di tutto per salvarsi

La timidezza le impediva di vivere le regole non scritte di una società contemporanea che puntava essenzialmente all’apparenza.

“Perché piangi?” “Perché sono vecchio e sono stato sconfitto. Ho smesso di combattere. Regalo i miei sogni a chi li vuole.

Il piccoletto con gli occhi porcini mi osserva con disprezzo e io lo lascio fare. E’ il suo unico modo per farmi capire che mi detesta

Sedute sotto quel pergolato parlavamo, scrivevamo e parlavamo ancora. Sognavamo amori sfiorati, ma mai vissuti, celati dietro iniziali di...

Loro la guerra non la fanno. Loro la provocano, la incitano, la esaltano, ma loro, in guerra, non ci vanno.

Vorrei gridare la rabbia, l'amarezza, la frustrazione degli ultimi trent'anni. Vorrei urlare per scandalizzare, spaventare, intimidire.

Era stato presentato come l’atleta che avrebbe fatto la differenza. Quella frase lo infastidì, perché lui era la differenza.

Racconto finalista al premio letterario "Panchina - 2011" 1978: gli anni di piombo

Il paese si nutre di pettegolezzi. Non vive... Racconto sulle maldicenze

"L'attesa" Una madre e un figlio. Attese dolorose che non si vorrebbero mai vivere.

Cristalleria in bella vista e spazzatura sotto il tappeto.